MONTE SELVAPIANA
SELVP
Provincia
LOMBARDIA
Provincia
BS
Descrizione
Il monte Selvapiana è delimitato a N dalle selle che lo dividono" da monte Acuto (m 747) e monte Coro (m 754); a W dalla località Magno (m 590) eaSe SE dal pedemonte lambi¬to del fiume Chiese.
Selvapiana culmina a quota 965 ed è costituito da una massiccia dorsale che da qui prosegue verso E fino a Madonna della Neve (m 886), e verso WSW a Croce di Selva-piana (m 840). Quest'ultimo tratto di dorsale è caratterizzato da una successione di ampie zone prative, proprio sullo spartiacque, a doline, che determinano un ameno paesaggio, attorniato dalla boscaglia di ceduo che invece copre i due versanti N e S del monte (Ugo Alberti Dante Vailati Natura Bresciana 1981)
Selvapiana culmina a quota 965 ed è costituito da una massiccia dorsale che da qui prosegue verso E fino a Madonna della Neve (m 886), e verso WSW a Croce di Selva-piana (m 840). Quest'ultimo tratto di dorsale è caratterizzato da una successione di ampie zone prative, proprio sullo spartiacque, a doline, che determinano un ameno paesaggio, attorniato dalla boscaglia di ceduo che invece copre i due versanti N e S del monte (Ugo Alberti Dante Vailati Natura Bresciana 1981)
Comuni
Gavardo , Villanuova S/C
Cave inattive
Presenti
Caratteristiche geolitologiche
Litologicamente il monte Selvapiana è costituito dalle formazioni della «Corna» (Pliensbachiano? - Retico medio?) e del «Medolo» (Domeriano), quest'ultimo appog¬giato in copertura alla prima, sul versante meridionale, iniziando dallo spartiacque fra il Rio di Quarena ed il Rio di Vela per continuare verso ENE fino nei pressi di Pranda-glio. La «Corna» si trova a copertura di un esteso affioramento di «Calcare di Zu» e «Argillite di Riva di Solto» (indistinti) (Retico medio-inf.) che compare nella zona nord-occidentale, interessando la conca di Magno e continuando verso E sul versante settentrionale del Selvapiana fino a Madonna della Neve. La «Corna» è divisa verso sud, da contatti tettonici (faglie e sovrascorrimento), dai più recenti ricoprimenti della «Maiolica» (Barremiano inf. - Titoniano sup.) e della «Scaglia Lombarda» (Cenoma-niano - Barremiano).(Ugo Alberti Dante Vailati Natura Bresciana 1981)
Caratteristiche geomorfologiche
La tettonica è caratterizzata da una serie di anticlinali-sinclinali con asse orientato all'incirca ENE-WSW. L'immersione della «Corna», che occupa la maggior parte del territorio più interessato ai fenomeni carsici e che si presenta sempre in grosse bancate è prevalentemente settentrionale (NE, N, NW).
La maggioranza dei fenomeni carsici, anche superficiali, è concentrata nella zona sommitale. Il carsismo di superficie si evidenzia quasi esclusivamente attraverso la pre¬senza di numerose doline. Una notevole copertura di terre residuali e di suolo vegetale non lascia spazio ad estesi affioramenti di roccia dove sia possibile osservare particolari microforme di corrosione. Quando sono presenti, si tratta in genere di solchi arroton¬dati (rundkarren), tipici del carso coperto, evoluti sotto copertura di suolo, spesso inte¬ressati da fenomeni di fitocarsismo.
Le doline sono per la maggior parte del tipo di soluzione normale, con diametri prevalentemente di 8-15 metri; non mancano fenomeni di più ampia portata, come la dolina di Croce di Selvapiana, misurante m 200 x 160 e 30 circa di profondità. Moltissi¬me, sparse ovunque, le piccole forme a scodella da 1 a 3 metri di diametro. Rare e occa¬sionali le doline di crollo, sempre di modeste dimensioni. Le doline sembrano essere più concentrate lungo il dorso sommitale del monte, che ha decorrenza ENE-WSW da Cro¬ce di Selvapiana a Selvapiana, per poi piegare in direzione W-E da qui a Madonna della Neve, allineate talvolta secondo la prima direzione (Ugo Alberti Dante Vailati Natura Bresciana 1981)
La maggioranza dei fenomeni carsici, anche superficiali, è concentrata nella zona sommitale. Il carsismo di superficie si evidenzia quasi esclusivamente attraverso la pre¬senza di numerose doline. Una notevole copertura di terre residuali e di suolo vegetale non lascia spazio ad estesi affioramenti di roccia dove sia possibile osservare particolari microforme di corrosione. Quando sono presenti, si tratta in genere di solchi arroton¬dati (rundkarren), tipici del carso coperto, evoluti sotto copertura di suolo, spesso inte¬ressati da fenomeni di fitocarsismo.
Le doline sono per la maggior parte del tipo di soluzione normale, con diametri prevalentemente di 8-15 metri; non mancano fenomeni di più ampia portata, come la dolina di Croce di Selvapiana, misurante m 200 x 160 e 30 circa di profondità. Moltissi¬me, sparse ovunque, le piccole forme a scodella da 1 a 3 metri di diametro. Rare e occa¬sionali le doline di crollo, sempre di modeste dimensioni. Le doline sembrano essere più concentrate lungo il dorso sommitale del monte, che ha decorrenza ENE-WSW da Cro¬ce di Selvapiana a Selvapiana, per poi piegare in direzione W-E da qui a Madonna della Neve, allineate talvolta secondo la prima direzione (Ugo Alberti Dante Vailati Natura Bresciana 1981)
Caratteristiche idrogeologiche
L'idrografia superficiale è data da vari solchi vallivi, quasi sempre alquanto incas¬sati e pressoché asciutti tutto l'anno, se non in periodi di forti precipitazioni. Il versante N, che va da Croce di Selvapiana a Selvapiana, si presenta nella parte alta uniforme e senza solchi, i quali iniziano a nascere dopo la rottura di pendenza in prossimità della località Magno; i maggiori sono Fontana delle Pule e Rio Mandinello e sono tutti tribu¬tari del torrente Preane, che si versa nel fiume Chiese poco dopo Pavone (Sabbio Chie¬se). Il monte Acuto, che si protende verso N, divide questo bacino da un altro che fa da impluvio al tratto di versante da Selvapiana a Madonna della Neve; anche qui il versan¬te, scosceso all'inizio, si addolcisce più in basso, intorno ai 600 metri di quota. Il ver¬sante S è caratterizzato da una maggior uniformità di pendenza ed è percorso per inte¬ro, fin dalle quote più elevate, da una serie di impluvi subparalleli. I maggiori sono il Rio di Quarena ed il Rio di Vela, incassati, a tratti con morfologia a forra e con marmitte.(Ugo Alberti Dante Vailati Natura Bresciana 1981)
Copertura vegetale e uso del suolo
Il clima e la vegetazione della zona sono quelli caratteristici della prealpe brescia¬na. Ricordiamo, insieme alla immediata vicinanza del lago di Garda, i caratteri di sub-mediterraneità propri della regione «insubrica». La boscaglia è costituita in prevalenza dalla Roverella, dal Carpino, dall'Orniello e dal Nocciolo, cui si mescolano localmente il Castagno ed il Faggio.(Ugo Alberti Dante Vailati Natura Bresciana 1981)
Grotte conosciute in quest'area: 8
LO249 BÜS DEL NAPOLI wgs84: 45.6072525N 10.4480256E Q.440
LO32 BÜS DEL BAORSÌ wgs84: 45.615492N 10.4470193E Q.795
LO125 BÜS BÜSAT wgs84: 45.6076455N 10.44969E Q.425
LO56 BÜS DE LA VÈCIA wgs84: 45.610599N 10.4426818E Q.
LO45 BÜS DE L'ORS wgs84: 45.6225461N 10.4500484E Q.830
LO23 BÜS DEL BARÌLO wgs84: 45.6159602N 10.4470057E Q.800
LO116 BÜS COALGHÉS wgs84: 45.6152552N 10.4422549E Q.800
LO36 BÜSA DEL BAORSÌ wgs84: 45.615338N 10.4470923E Q.800
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